Un horror survival con retroscena socio-politico
Perchè The Hunt. Bella Domanda. La risposta che mi sento di dare è: “perché non è quello che sembra”. Non parliamo di un capolavoro, ma di un film che nasce principalmente con l’intento di far discutere. All’apparenza il film di Craig Zobel si propone come un tipico horror preda-cacciatore o meglio horror survival: dodici sconosciuti si svegliano in un bosco senza ricordare come e perché si trovano lì.
Al centro della distesa verde una cassa piena di armi, con le quali tutti sono implicitamente chiamati a difendersi da spari che provengono dal bosco. La pellicola, in realtà, cela una violenta critica al rapporto politica/società: si vocifera infatti che il titolo iniziale del film fosse Red State vs Blue State (repubblicani/democratici).
Il consiglio è quindi di guardare questo film e poi documentarsi, per capire tutti i retroscena e i collegamenti sui dettagli e sulle citazioni presenti. Una pellicola che ha fatto discutere a partire dalla sua data d’uscita, posticipata per la figura centrale delle armi da fuoco, in un contesto in cui gli USA si trovavano a registrare due nuove disastrose stragi di massa (Dayton ed El Paso). Insomma, un film da vedere e contestualizzare, da utilizzare come punto di partenza per approfondire temi di attualità, forse in parte lontani dal nostro paese, ma in realtà neanche troppo.
Non potete perderlo se avete apprezzato Scappa – Get Out e La notte del giudizio. Con queste due pellicole The Hunt condivide non solo genere e intento, ma anche i produttori. Da segnare nella vostra watchlist anche Compliance, pellicola controversa tratta da un reale fatto di cronaca, realizzata dallo stesso regista di The Hunt.